LOVE MOROCCO. Un viaggio ti cambia la vita…
Marocco…
Io cercavo qualcosa che mi cambiasse, che mi aiutasse a lasciare andare alcuni sassolini che trascinavo con me già da un pò.
Sicuramente erano tante le aspettative, le curiosità e perché no, anche le perplessità.
Nonostante ciò sono sempre stata affascinata nello scoprire mondi e culture differenti motivo per cui mi sono spinta ad affrontare questa esperienza.
Si è svolto così il mio viaggio al di fuori dell’Europa, aggiungendo il timbro a quel passaporto ancora nuovo che profumava della sua prima macchia d’inchiostro. Trascorse 4 ore di volo atterro a Casablanca, città portuale e moderna del Marocco. Ricordo che tra le vie di questa città, la mia attenzione è stata subito sommersa dagli odori dell’infinito e rumoroso Oceano Atlantico e dalla vista della possente Moschea di Hassan II.
Era pomeriggio inoltrato e il sole scendeva, le onde arrivavano piano piano da lontano per poi infrangersi contro la spettacolare costruzione di marmo italiano. I miei occhi erano sorpresi, non smettevano di ammirare quella meraviglia, credo di essere rimasta in silenzio per parecchi minuti in compagnia di un buon the alla menta, tipico marocchino e proprio in quel momento ho capito che stavo portando con me una delle sensazioni più pure e genuine della mia vita.
D’improvviso la magia fu interrotta da un richiamo acustico lieve e armonioso che proveniva da tutte le moschee perché era giunta l’ora della preghiera. In quel momento ho iniziato a scattare le più belle fotografie, preziosi ricordi di un momento unico che custodisco con gelosia dentro di me. Non dimenticherò mai i colori del villaggio di Chefchouen: perla blu del Marocco.
Tutto si dipinge di blu: l’asfalto, le porte, le case, gli oggetti. E così, lontana dalla mia comfort zone mi sono ritrovata a canticchiare : “ Nel blu dipinto di blu, felice di stare quaggiù”.
Un ulteriore peculiarita’ di questo luogo riguarda anche le medine di Fes, Tangeri, Marrakech e Rabat, capitale del Marocco. Per medina si intende la citta’ vecchia, dove vi è un grande mercato e si può acquistare di tutto dalle borse ai tappeti caratteristici e dal cibo locale alle mille spezie colorate.
Entrando dentro la medina di Fes sono stata catapultata dentro un’altra dimensione, come fosse un labirinto. Tra stradine piccole e affollate ciò che mi ha lasciata più sorpresa è stata sicuramente la vendita della carne lasciata in posa tra la folla, senza alcuna protezione. Sicuramente un mondo lontano dal mio, ma in quel esatto momento capisco che proprio l’odore della carne allo stato naturale, del cibo cucinato a vista e della concerie (antica arte della lavorazione della pelle), riguarda ciò che più li caratterizzano. Ciò che mi ha più affascinato è stato sparire in un vicolo senza uscita e trovarmi a scambiare due parole con la gente del posto: popolo meraviglioso i marocchini. Si trovano stradine talmente strette da non poter passare in due: “strada di uno solo”, è così che vengono chiamate.
All’interno di questi mi sono ritrovata ad assaporare uno dei piatti tipici, il “Tajine” di carne speziate. Il tutto accompagnato da buona musica e da un suggestivo spettacolo danzante ancora presente nei miei ricordi.
Cosa mi porto dentro di Marrakech? Questa città mi ha insegnato cosa sono i colori, gli odori e i sapori autentici di un luogo che rimangano impressi nella mia mente.
Quel cambiamento che tanto cercavo era finalmente arrivato, tutto ciò grazie a questo splendido paese dalle tradizioni meravigliose, dalle usanze ancora lontane dalle nostre, ma che racchiudono il giusto spirito emotivo che io personalmente non mi aspettavo di trovare così forte. Ovunque tu vada, vacci con tutto il tuo cuore”. Grazie Marocco, mi hai rubato il cuore.